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Epidemia influenzale, cosa c’è da sapere?

Epidemia influenzale? Un pò di accortezza e tutto passa!

L’arrivo del nuovo anno ha portato con se una grossa ventata di virus influenzale.

Ogni anno tra novembre a febbraio vengono registrati picchi massimi di epidemia influenzale. Tra le cause del suo propagarsi c’è sicuramente l’abbassamento delle temperature, che favorisce il diffondersi dei virus, il clima altalenante che causa colpi di freddo, provocando ricadute anche tra quanti credevano di aver superato il periodo influenzale, ma anche il frequentare maggiormente luoghi chiusi e umidi.

Vediamo cosa sta accadendo nelle ultime settimane.

Secondo il Rapporto Epidemiologico InfluNet, aggiornato al 23 gennaio 2019, tra il 14 e il 20 dello stesso mese si è verificato un aumento burrascoso di casi di sindrome influenzale avvicinandosi al picco massimo di stagione. Ad essere maggiormente colpiti sono soprattutto i bambini sotto i 5 anni di età, seguiti dai ragazzi e adolescenti e adulti. Il Rapporto, che presenta di dati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica della sindrome influenzale, è elaborato periodicamente dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità con il sostegno del Ministero della Salute. I dati vengono inviati da una rete di medici sentinella composta da medici di Medicina Generale e di Pediatri di Libera scelta che segnalano i casi di sindrome simil influenzale osservati tra i loro assistiti.

In questo lasso di tempo, le regioni maggiormente colpite dall’epidemia influenzale sono Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia. Precisiamo che l’incidenza in alcune regioni risente del ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato i dati. Inoltre, a parità di periodo, il propagarsi dell’epidemia influenzale in Italia, è inferiore a quello della scorsa stagione.

Ma come di presenta e cosa fare in caso di influenza?

L’influenza stagionale rappresenta ogni anno la maggior causa di assenteismo lavorativo e scolastico. Secondo quanto dichiarato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’influenza stagionale è caratterizzata  dalla comparsa improvvisa di:

  • brividi
  • febbre
  • tosse
  • mal di testa
  • dolori muscolari e articolari
  • sensazione di malessere generale
  • mal di gola e naso che cola
  • nei bambini possono verificarsi maggiormente episodi di vomito e/o diarrea (meno frequentemente tra gli adulti)

La maggior parte dei soggetti adulti e giovani adulti in buona salute guarisce entro una settimana senza richiedere cure mediche particolari, seppur è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico dall’inizio dei sintomi. Il periodo di incubazione dell’influenza è generalmente compreso tra 1 a 4 giorni, mentre la  durata della fase acuta è di circa 7 giorni per gli adulti e circa 10 per i bambini. Precisamente febbre e dolori muscolari dovrebbero andar via generalmente tra i 2 e i 4 giorni ma la tosse e la stanchezza possono protrarsi per 1 / 2 settimane o più.

Ad avere maggiori problematiche, e quindi a dover prestare maggiore attenzione e a richiedere cure mediche tempestive, sono i soggetti appartenenti alle cosiddette fasce a rischio, quali:

  • donne incinte
  • bambini sotto i 59 mesi
  • anziani
  • individui con patologie croniche
  • individui con condizioni immunosoppressive

In questi casi, se non ben curata potrebbero verificarsi complicanze come infezioni batteriche in diversi organi del corpo.

L’influenza stagionale  è facilmente trasmissibile in quanto i virus si diffondono attraverso l’aria con colpi di tosse o starnuti e risiedono anche sulle mani delle persone influenzate, di conseguenza sulle superfici che hanno toccato. Ciò significa che, soprattutto per le persone più deboli, in questi periodi di addensamento di virus influenzale, sarebbe opportuno evitare di frequentare luoghi chiusi, altamente affollati, umidi e freddi.

Secondo quanto descritto nelle linee guida dell’OMS, per i soggetti deboli è consigliabile, sotto guida del proprio medico curante, sottoporsi al vaccino antinfluenzale ma in generale, e questo vale per tutti, al fine di evitare la trasmissione esistono una serie di misure cautelative per la salute pubblica e per la protezione personale come:

  • Lavare regolarmente le mani con una corretta asciugatura delle mani
  • Buona igiene respiratoria, coprendo la la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce
  • Restare in casa ai primi sintomi e se si è febbricitante
  • Evitare il contatto ravvicinato con le persone malate
  • Evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca
  • Non condividere posate o affini con soggetti influenzati

Per affrontare con più serenità questo momento di influenza, di certo poco piacevole, non dimentichiamoci i  “rimedi della nonna”.
Dalla cultura popolare provengono una serie di consigli ed abitudini che aiutano a contrastare i sintomi influenzali. Alcuni alimenti offrono un aiuto come ad esempio:

  • il brodo di pollo che se consumato caldo, ha effetto fluidificante su muco e catarro.
  • cipolla ed aglio possiedono proprietà espettoranti
  • il miele favorisce la fluidificazione del catarro, calma le crisi di tosse e lenisce le mucose in caso di raucedine.
  • respirare i vapori caldi da una pentola con acqua in ebollizione, magari con essenze balsamiche aiuta in caso di congestione nasale.
  • mangiare molta frutta e verdura aiutano a mantenere in perfetta efficienza i meccanismi di difesa dell’organismo grazie alle vitamine e sali minerali contenuti in esse.

Ricordiamo che la diagnosi di influenza avviene solo in modo clinico, ossia attraverso visita medica ed anamnesi effettuata dal proprio medico curante o medico  specialista. Bisogna evitare come la peste di ricercare informazioni e cura tramite internet o fonti poco attendibili che non siano quelle decretate da un medico.

Insomma… non ci resta che sperare arrivi presto la primavera!

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